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Bisanzio prima di Bisanzio
Tommaso Braccini
Salerno editrice
L'undici maggio del 330 Costantino fondò la sua Nuova Roma, meglio nota come Costantinopoli. Il sito della nuova capitale, tuttavia, aveva già una storia lunghissima, che iniziava dalla preistoria e proseguiva con la colonia megarese di Bisanzio, cruciale emporio sul Bosforo e inespugnabile avamposto contro i barbari. Il corpus arcaico di miti e leggende che circondava quest'antico insediamento, di cui i testi antichi ci hanno conservato tracce preziose, si trovò all'improvviso proiettato su un palcoscenico mondiale: retori, poeti, storici fecero a gara nel nobilitare queste tradizioni e nel costruire, nel passato di Bisanzio, una serie impressionante di presagi della futura grandezza. La propaganda imperiale trasformò così l'eroe fondatore Bisante, nipote di Zeus, in un nuovo Romolo, e la dea Ecate, protettrice della città negli assedi, sembrò anticipare il ruolo che sarebbe stato attribuito alla Vergine. E allo stesso tempo, gli antichi monumenti che rimanevano di questo passato remoto furono avvolti da leggende che li dipingevano come talismani incantati dalla magia degli antichi sapienti. Quando i Turchi infine conquistarono Costantinopoli, nel 1453, ereditarono e rielaborarono ulteriormente questo patrimonio di miti, ipotizzando una serie vertiginosa di fondazioni e rifondazioni che iniziava con Salomone per culminare nella nascita di Istanbul. In queste pagine viene rievocata questa "storia leggendaria" di Bisanzio, una costruzione culturale che è in corso ancora oggi.